L’anno che verrà.

Non mi piace tirare le conclusioni di fine anno… piuttosto attraversare il passaggio come nulla fosse e poi, solo per un attimo, guardare indietro. In fondo lo si può fare in ogni momento… guardare quello che ci lasciamo alle spalle.

Il 2017 è stato un anno come tanti altri, con tante cose fatte, tante altre lasciate in attesa di sviluppo, qualcuna abbandonata e qualcun’altra in attesa di nuovo slancio. E’ stato pieno di momenti durissimi e di altri meravigliosi. Ci sono stati i periodi nei quali volevo gettare la spugna e quelli in cui ho pensato di poter conquistare il mondo con la sola forza dell’entusiasmo. E’ stato come molti altri anni l’anno delle soddisfazioni e della convinzione di non potercela fare, di grandi delusioni e di piccole soddisfazioni che hanno dato benzina a tutto quello che deve ancora venire e che è già stato. E’ stato l’anno di persone entrate nella mia vita in modo stupefacente e inaspettato e di altre che hanno voluto andar via o che ho scelto di mandare via.

Insomma… è stata vita, come parte di quella che è stata e come probabilmente sarà quella che verrà, con la differenza che le cose che accadono sono sempre diverse perché succedono a noi. E noi, con il passare del tempo, cambiamo, di continuo e con noi cambia la percezione di quello che è affrontabile o meno, di quello che è indispensabile di quello che ci rende felici. Il 2017, che ho spesso avuto voglia di mandare a quel paese, adesso se ne è andato e si porta dietro un po’ di quella malinconia di vita che è passata e che vivrà nei miei ricordi.

Ecco, il grande insegnamento di quest’anno.

Anzi direi che ci lavoro su da un po’. La vita è inarrestabile nei suoi mutamenti e che ciò che è vero e giusto in un certo momento potrebbe non esserlo in quello dopo. E questa consapevolezza mi lascia aperte infinite opportunità, meno paura delle scelte e più rispetto per quello che voglio essere.

Propositi per quest’anno? Si certo che ne ho fatti e quello più importante riguarda il fatto di essere da subito la persona che voglio diventare. Non facile… ma è un obiettivo chiaro. Lasciare le scuse e le giustificazioni in un cassetto e fare, nel limite di quello che riuscirò. Poi ci sono tutti quelli che riguardano le cose quotidiane, come trovare il tempo di riprendere a suonare il piano, scrivere un secondo libro, curare un po’ di più il fisico, fare sport, trovare tempo per respirare, leggere almeno un libro al mese, imparare a fare almeno una cosa che non so fare… e qualche altro che tengo per me.

Passiamo a cosa auguro a me stessa e a voi.

Vi auguro momenti senza senso, ma che vi faranno esplodere qualche sentimento incontrollabile nel petto.
Vi auguro di essere curiosi e di non farvi bastare mai i confini di quello che già conoscete.

Vi auguro di non giudicare mai d fretta ma dare e darvi la possibilità di guardare sempre un palmo oltre le conclusioni ovvie. Di fidarvi delle sensazioni e dell’istinto.

Vi auguro di non accontentarvi delle cose facili se queste non sono quelle che vi strappano un sorriso sincero.

Vi auguro di visitare posti sconosciuti, anche all’interno della vostra città, di cambiare negozio di abbigliamento, di parlare con quante più persone sconosciute possibili, di cambiare trucco e pettinatura almeno ogni tanto, di iniziare la giornata sorridendo alle persone anche se non le conoscete.

Vi auguro di avere cura del vostro corpo, nella parte interiore e in quella esteriore perché quello è il vostro compagno di viaggio sempre, è quello sul quale fate affidamento e che vi da la forza.

Vi auguro di avere il coraggio di dire qualche no in più alle persone alle quali volete bene senza che la paura di essere meno amati condizioni le vostre scelte. E di dire qualche si in più che non implichi necessariamente un finale conosciuto.

Vi auguro di mettere sempre meno le mani avanti e di usarle invece per provare a fare cose, anche se sulla carta sono fallimentari.

Vi auguro di fare l’amore spesso e bene, di trovare nella persona che vi è accanto un compagno di viaggio e non un’ancora di salvezza, uno “spartitore” di responsabilità o il destinatario delle vostre aspettative. Vi auguro di non avere sempre ragione e di scoprire che avere torto in fondo, è una grande opportunità. Vi auguro di imparare a chiedere scusa.

Chicchiola

Vi auguro di guardarvi allo specchio la mattina e scoprirvi mentre vi fate l’occhiolino da soli diventando i primi fan di voi stessi.

Vi auguro di fare il primo passo verso i progetti più vari, ma soprattutto di incaponirvi quando avrete voglia di gettare tutto al vento perché le cose si fanno complicate. Non mollate. Vi auguro di diventare contagiosi con il vostro entusiasmo.

Vi auguro dei momenti di relax con i vostri amici di sempre, per raccontarvi qualche cazzata, condividere qualche storia, restare in silenzio davanti a un bicchiere di vino e rendervi conto che la vita, con loro accanto, è decisamente più bella.

Vi auguro di saper sopportare le delusioni anche quando sono cocenti, anche quando arrivano da persone dalle quali mai vi sareste aspettati niente di male. Vi auguro di saperle guardare, di saper soffrire, di poterle comprendere e infine superare senza perdere una briciola di fiducia nelle persone.

Vi auguro di imbattervi in chi per una ragione o per l’altra è capace di tirar fuori il meglio di voi e che sappiate riconoscere questa opportunità senza paura. Vi auguro di innamorarvi perdutamente.

Vi auguro di usare il meno possibile le parole “mai più” o “impossibile”

ma di trovare quante più nuove strade alternative. Vi auguro di sbagliare e ricominciare anche cento volte se è necessario. Vi auguro di non convincervi mai che la vostra felicità o che la realizzazione delle vostre speranze siano legate o dipendenti da una persona diversa da voi. Scoprire che ce la fate, anche da soli, è stupefacente.

Vi auguro di non dire mai “ma che ce posso fa’ ” e di riconoscere che siete quello che fate; che siete la persona che avete scelto di essere attraverso le vostre azioni. E di avere il coraggio di cambiarla quella persona se non è quella che vi piace e di diventare fieri di voi stessi e di riconoscere il valore della vita che state vivendo.

Scrive Lorenzo Marone in “Magari domani resto” che “Non si puó spiegare agli altri come vivere, né si puó trasmettere la voglia di essere felici. La felicità è una cosa piccola e intima che ti costringe ad averne cura e rispetto anche quando non ti va, quando sei stanco e vorresti solo stravaccarti sul divano. É una moglie petulante che ti parla mentre guardi la partita”.

Ecco, vi auguro di tenervi stretta la moglie petulante.

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