“Se puoi sognarlo puoi farlo” (W. Disney). Qual’è il vostro sogno?

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Mettiamo il caso di avere la possibilità di scegliere. Di fare quello che ci appassiona e magari trasformarlo in un lavoro. Di essere la persona che desideriamo essere. Di poterci contornare delle persone che per noi hanno senso. Insomma, di poter essere felici. Ma felici davvero. Cos’è che vogliamo per noi stessi? Questa felicità che tanto inseguiamo, da cosa è rappresentata? Ognuno di noi sono certa darebbe infinite risposte diverse. Qualcuno direbbe “dipende”. Altri direbbero “vorrei ma”. Il punto è, almeno questo è quello che è successo a me quando mi sono trovata a dover ridisegnare la mia vita e la persona che sono, che la più grande difficoltà non è realizzare un sogno, per il quale serve comunque un progetto, tenacia, coraggio, dedizione, fortuna… la vera scommessa è riuscire ad individuare quel sogno. Al di là di quello che dovremmo essere o ci si aspetta che siamo. Al di là delle certezze delle quali abbiamo tanto bisogno, oltre la paura di fallire o il giudizio e il peso che noi stessi diamo ai nostri sogni. Chi siamo? Cosa vogliamo?

C’è una sottile e fondamentale differenza fra ciò che ci rende stabili e ciò che ci rende felici. Fra vivere e sopravvivere. Fra stare ed osare. Fra accettare soddisfatti e sognare l’impossibile. Ci sono persone che non si fermano mai, sempre alla ricerca di quel qualcosa che ancora non hanno raggiunto, che intravedono ma che ancora non sanno decifrare con chiarezza. Io credo di essere una di quelle. E’ più che altro una percezione riconoscibile dietro alle cose di tutti i giorni, alle cose che ci fanno sorridere e a quelle che ci fanno stare male.

A volte penso che siamo il peggior nemico di noi stessi. Perché abbandonare la zona comfort per partire per lidi inesplorati è una prova di vero coraggio. Riconoscere che le cose che desideriamo nel profondo sono ogni tanto in aperta collisione con la persona che siamo sempre stati è forse inaccettabile per molti.

Il fatto è che quando inizi a sentire quel fremito sotto la pelle è quasi impossibile fermarlo. Ci si inizia a fare domande e a guardare le cose in modo diverso, fino al momento in cui nella migliore delle ipotesi fai piccoli cambiamenti e nella peggiore (o è la migliore?) stravolgi tutto.

Quante volte ci ripetiamo e ripetiamo agli altri che la vita è una sola? E che significato diamo a questo semplice concetto di portata straordinaria? Se arriviamo a comprendere noi stessi e le cose che ci rendono felici quanto siamo disposti a cedere delle cose che ci rendono stabili per avere l’occasione di essere felici?

Una volta che comprendiamo e sentiamo di aver capito qual è la strada cos’è che ci ferma? Tante cose mi direte. La necessità di guadagnarsi da vivere, di convivere con le persone che ci sono accanto e che amiamo, di rispettare le responsabilità, per esempio. Ma dov’è il limite? Fra tutto e niente c’è un mondo di sfumature. E credo che iniziare, anche solo dalle piccole cose, sia vitale.

“Se puoi sognarlo puoi farlo”, recitava Walt Disney. E chi meglio di un creatore di sogni poteva coniare un concetto simile. Questo è diventato il motto della mia vita ultimamente. Perché il mio sogno ho iniziato ad intravederlo e quando è comparso la strada è apparsa un po’ meno impossibile di quella che credevo. Ci vuole tanta fermezza, disponibilità a mettersi in gioco, a cambiare anche cose importanti se necessario, di attraversare uno o molti conflitti interiori e con le persone che vivono intorno a noi. Tanto lavoro e soprattutto fiducia. Ma è questo che io ho imparato ad amare e chiamare vita.

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