USA

American Birthday

Proprio così. Lui per il mio compleanno l’anno scorso mi ha regalato questo viaggio stupendo. Cinque giorni tutti per noi in giro per New York, Cape Cod, Boston. Sembra un po’ una pazzia ma a noi piace viaggiare proprio così, vedendo tanti posti e facendo tanti chilometri.

Siamo partiti l’8 ottobre giorno prima del mio compleanno e atterrati a New York. Alloggiavamo a Time Square al cinquasettesimo piano di un grattacielo che sembrava non finire più.

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Avevamo due giorni a disposizione, inutile dire che abbiamo camminato fino a consumare le scarpe, mangiato hot dog per strada come non ci fosse un domani, stazionato in tutti gli Starbuks che abbiamo incrociato e fatto shopping  di articoli assolutamente inutili. Da veri turisti.

Ma ci siamo anche goduti, complice il jet leg, l’alba sorgere fra i grattacieli di Madison Avenue, una passeggiata quando ancora per strada non c’è nessuno. Quel minuscolo lasso di tempo in cui anche la città che non dorme mai si assopisce. Ed è stato fantastico.

E finalmente sono riuscita a vedere uno spettacolo a Broadway. Che emozione! Ci ha detto benissimo perché nei teatri c’era Aladdin. Sembra di entrare in un’altra epoca. Fuori tutte luci, rumore, tecnologia, cose enormi. Dentro seggiolini di una volta, teatro antico e semicircolare, le luci appena presenti, semplicità totale, la moquette rossa. Poi l’esplosione. Dei colori, della scenografia, dei costumi, delle danze. E la musica… che magia la musica. Quello spettacolo lo porto nel cuore e negli occhi come uno dei più belli mai visti.

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Ho spento le candeline dopo lo spettacolo e la mattina dopo abbiamo affittato una macchina e guidato fino alla punta estrema di Cape Cod. Provincetown. Quella piccola bomboniera di cittadina è accoglienza e ricercatezza fatta paese. Non te ne andresti più. Abbiamo alloggiato in uno dei cottage sulla spiaggia e mangiato Lobster sul porto. La mattina dopo muffin fatti in casa dai gestori del nostro B&B, bagel, giornali in veranda e poi via a spasso sulla spiaggia. Che meraviglia… E ad un certo punto cosa vedo? Un pianoforte poggiato sulla sabbia, davanti ad un pontile lanciato nell’oceano. Mi è quasi venuto da piangere per la bellezza di quella composizione. Mi sono ripromessa di tornare, con i miei bambini. E’ un angolo di mondo che devono vedere.

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Stiamo solo una notte… magica. Poi si riparte alla volta di Boston. Io amo Boston. E’ una città americana eppure estremamente europea e familiare. Fra i grattacieli c’è tutto un mondo di mattoncini rossi di un’altra epoca. Puoi quasi vedere le carrozze girare fra i vecchi palazzi. Percorriamo a piedi la Red Line, chi ci guida nella storia della città. Poi al Quincy Market per un pranzo da un milione di calorie. E la sera aragosta sull’oceano. Ci siamo viziati, non c’è dubbio.

Il giorno dopo è la volta di un giro nei quartieri più residenziali nei quali ci vorremmo immediatamente trasferire. E poi lì dove ho sempre sognato di poter studiare da ragazza. Harvard. Girare per quel campus è surreale. Ti passano davanti gli occhi gli ambienti delle serie tv americane. Vedi te stessa dentro i dormitori, sotto gli alberi a studiare, nelle grandi aule dove nascono le migliori menti.

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Ce ne andiamo la sera con il cuore e gli occhi pieni di stupore e meraviglia. E la voglia di tornare presto per un altro giro di giostra.

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