La vita sessuale (ahahahah) con i figli piccoli in casa. Momenti di pura ilarità.

Vi prego ditemi che la vostra vita sessuale con i figli che iniziano a crescere è diventata un terno a lotto!!! O meglio… quando erano piccoli piccoli bisognava difendersi da una stanchezza bestiale ma dopo… si passa alle incursioni!!!

Ai “mamma, papà, perché avete chiuso la porta?” riuscendo a sentire anche da un capo all’altro della casa quel “clic” della serratura che ti sei impegnato un quarto d’ora a rendere insonoro!

E diciamo che alla fine quella porta l’hai riaperta aperta e chiusa ventisette più una volta gestendo “mi cambi il cartone”, “mi dai un succo”, “mi ha smontato il puzzle”, “mi ha rubato l‘orsetto” e così via e alla fine ce l’hai fatta… loro sembrano essere totalmente presi da altra attività e tu sei lì, che inizi a farti due coccole, che sai di avere circa dieci minuti di tranquillità e allora ti lanci in abbracci, fantasie, risate, come se la vita fosse di nuovo quella dei primi tempi da fidanzatini finché non senti quella voce provenire dal salotto.

“Mamma, devo fare cacca”.

E tu sai che è ancora presa dal cartone, che sta solo iniziando a manifestare la richiesta.

E allora ci provi… “un attimo amore! La mamma arriva, finisci il cartone e poi andiamo!”. E guardi lui, che ha già capito e improvvisamente i minuti da dieci diventano circa tre. Rimandiamo? Giammai!!!

Abbandoniamo tutti i sogni pirotecnici tornando a più miti propositi comprendendo che è già un miracolo avere forse quei centottanta secondi.

Poi succede. La maniglia si abbassa ma la porta è chiusa a chiave e non si apre.

“Mamma devo fare cacca!”

E allora comprendi una grande verità. Non sei stato un buon genitore, li hai resi dipendenti. Quale miglior momento in fondo per fare un po’ di analisi introspettiva???

Sti ragazzini devono diventare autonomi!

“Amore vai da sola e arrivo a farti il bidet”. Tentativi di educazione 2.0. Si, proprio in quel momento. Non c’è momento migliore per iniziare.

“Ma io voglio andare nel tuo bagno e voglio che mi guardi!”

“Ma amore hai il tuo con tutte le tue cose! Dai inizia ad andare e ti raggiungo, sei una bimba grande ormai!”

Silenzio… dai che è fatta. Guardi lui con trepidazione. Sono rimasti centoventi secondi.

Sei lì pronta a fare fuochi d’artificio ma sai che lei è lì. Zitta zitta seduta con il musetto imbronciato a gambe incrociate dietro alla porta. E non c’è niente da fare. Gnafai. Gnafà più neanche lui.

Archiviare sotto la voce “metti la sveglia quando loro dormono!”.

 

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